☆Let's go to the Kirisame magic shop~!

☆Marisa Kirisame.
Era seduta su una sedia nel suo negozio, sfogliando pigramente l'ultimo libro che aveva amorevolmente rubatopreso in prestito da Patchouli e che aveva quasi finito.
Era un libro piuttosto antico, quindi non le dispiaceva affatto leggerlo, soprattutto perchè per ottenerlo si era dovuta intrufolare nella biblioteca dove la ragazza dai capelli violetti normalmente si rinchiudeva e aveva dovuto fare molta attenzione a non farsi scoprire.
Probabilmente, avrebbe avuto ancora un paio di giorni di autonomia prima che Patchouli la scoprisse, quindi era meglio che finisse di leggerlo in fretta.
La noia che provava, però, era data più che altro dall'obbligo che aveva di restare a fare la guardia al negozio.
Visto che probabilmente non sarebbe passato nessuno neanche quel giorno, non le restava che attendere l'orario di chiusura.
Come se non bastasse, quel giorno non aveva affatto la voglia di alzare il fondoschiena dalla sedia per andare a cercare qualcuno a cui rompere le scatole, quindi non aveva scelta: leggere e attendere.
Sbuffò, chiudendo il libro con un tonfo: bene, ora aveva concluso anche il suo ultimo divertimento, con la fine del libro non le restava che aspettare fissando il muro, dato che non aveva altri testi a cui dedicarsi.
Si abbarbicò alla sedia e cominciò a dondolare, mentre si sforzava per non addormentarsi: doveva assoultamente restare sveglia, sarebbero potuti entrare dei ladri.
All'ultimo pensiero fece una risatina, era impossibile che qualcuno entrasse, se non arrivavano i clienti, figuriamoci i ladri.
Si appoggiò quindi al bancone e decise di lasciare che il sonno giungesse, sperando che, quando si fosse svegliata, l'orario di chiusura fosse già arrivato.

☆Marisa Kirisame.
Era ancora immersa nel suo splendido mondo di sogno quando udì un rumore appena impercettibile.
Mugugnò qualcosa di molto simile ad un lamento, mentre alzava la testa dal bancone e apriva pigramente un occhio.
Inizialmente, davanti a sè vide solo immagini sfocate, cosa che la portò a credere che fosse un cliente.
Chissà, forse se la sarebbe potuta cavare con una scusa.
-Ci dispiace, siamo chiusi, tornate più tardi.- E, quando finalmente si decise ad aprire anche il secondo occhio, rivolgendolo verso l'orologio, le lancette le diedero perfino ragione.
Quando però si voltò verso la persona che aveva davanti, abbozzò un leggero sorriso.
-Ah, sei tu, Alice! Pensavo fosse un cliente.- Ridacchiò appena, salutando la ragazza bionda che era appena entrata, senza preoccuparsi di aver appena fatto una figuraccia.
Fece per alzarsi dalla sedia ed andare verso la ragazza, senza tuttavia notare immediatamente lo squarcio che si era formato sopra di lei.
Quando però alzò la testa per vedere cosa causava quella strana luce che sentiva provenire appena da sopra di lei, fece un salto all'indietro: Le sembrava di riconoscere quella...Cosa ma sperava di sbagliarsi.